“Las meninas” tra passato e presente

 

Nessun visitatore del Museo del Prado di Madrid può sottrarsi allo straordinario fascino del dipinto di Diego Velásquez “Las meninas”. La tela è ambientata nello studio del pittore stesso, che si trovava nel Real Alcázar di Filippo IV a Madrid. In quest’opera di grandi dimensioni e di enorme impatto figurativo al centro è ritratta l’Infanta Margarita in mezzo alle sue “meninas”, le sue dame di corte, con la sua larga gonna con guardinfante; sebbene sia la più piccola è chiaro che è la figura centrale. Invece nello specchio sopra la testa dell’Infanta si riflette la coppia reale. Sulla sinistra del quadro, scuro e calmo, si vede Velásquez stesso, in piedi di fronte alla sua grande tela: questo è uno dei suoi più apprezzati autoritratti. Il capolavoro, che da più di trecento anni tutto il mondo ammira, rappresenta il culmine del percorso ritrattistico del suo autore, che lo realizzò quattro anni prima della sua morte, avvenuta nel 1660, e considerato da molti esperti come una delle opere pittoriche più importanti di tutti i tempi.

Non stupisce dunque che le “meninas” siano state scelte dal pioniere dell’arte urbana, il venezuelano Antonio Azzato, nell’ambito del progetto Meninas Madrid Gallery organizzato dal Comune di Madrid, per promuovere la città spagnola quale Capitale della Moda. Riprodotte a tre dimensioni in fibra di vetro bianca, per dare la possibilità ai vari artisti di decorarle liberamente, sono 80, sono alte 1.80 m., pesano 30 chili e sono state collocate per le strade di Madrid, nei luoghi più caratteristici e frequentati e nei vari quartieri. Le “meninas” odierne sono state decorate, a titolo gratuito, da artisti, attori, stilisti, musicisti e toreri ispiratisi alla propria personale visione della città. Resteranno esposte fino al 20 luglio 2018 per poi essere messe all’asta a favore di varie fondazioni spagnole no profit.

 

 

Del resto l’opera di Velásquez è stata rivisitata nel corso dei secoli da molti grandi artisti come Francisco Goya, Edouard Manet, Salvador Dalí e Pablo Picasso, che ne ha realizzate 58 versioni.

Luciana Armellini

 

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