Ogni 18 luglio si celebra a livello internazionale il “Mandela Day”, che corrisponde al giorno del compleanno, oggi il centenario, di Nelson Mandela, leader dell’African National Congress e Presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999, morto a Johannesburg nel 2013, per rinnovare e ribadire la forza e la rilevanza dei valori che hanno ispirato tutta la sua vita: la giustizia sociale, l’importanza dell’impegno individuale al servizio della comunità, la volontà di perseguire sempre la pace e la riconciliazione.
La grandezza della sua azione politica ed umana è stata riconosciuta anche attraverso le oltre trenta onorificenze nazionali ed internazionali fra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1993, il Collare dell’Ordine di Isabella la Cattolica nel 1999, il Premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale nel 1992 e l’Ordine di José Martí (Cuba) nel 1991, che mostrano il legame di Mandela con la Spagna ed il mondo latinoamericano.
Nel 2010 in Sudafrica si svolse il Campionato del Mondo di Calcio, per la prima volta nel continente africano, evento fortemente voluto dallo stesso Mandela, che non poté presenziare alla cerimonia di apertura a causa di un gravissimo lutto familiare, ma fu invece presente alla partita finale, disputatasi al Soccer City Stadium di Johannesburg, che vedeva l’Olanda contro la Spagna.
Prima dell’inizio dell’incontro infatti, quasi a sorpresa, fece il suo ingresso in campo ed il giro in auto del Soccer City il novantaduenne Nelson Mandela, accolto dagli applausi dello stadio gremito e dai cori a lui inneggianti al grido di “Madiba, Madiba”. La partita, come è noto, fu vinta con un gol di Iniesta dalla Spagna, che si aggiudicò il suo primo titolo mondiale alla presenza della Regina Sofia tra le altre autorità internazionali.
Luciana Armellini