La recente scomparsa del regista Bernardo Bertolucci ha profondamente colpito gli appassionati del cinema a livello mondiale. Tante sono le opere memorabili, i capolavori del grande autore. In particolare si ricorda “L’ultimo tango a Parigi”, per lo scalpore, l’interesse ed il dibattito suscitati alla sua uscita. Pochi ricordano però che per la realizzazione di questo film Bertolucci volle anche la collaborazione di Gato Barbieri, che ne compose la colonna sonora. Originariamente pare che Bertolucci si fosse rivolto ad Astor Piazzolla, ricevendone una risposta negativa e forse anche irritata. A partire da quel momento il rapporto professionale tra Bertolucci ed il sassofonista argentino si trasformò in amicizia.
Gato Barbieri nacque a Rosario nel 1932. Suo padre, carpentiere di origini piemontesi, era appassionato di violino ed influenzò probabilmente la scelta del figlio, che studiò musica a Buenos Aires ed iniziò ad incidere i suoi primi dischi all’inizio degli Anni Sessanta. Da sempre legato all’Italia (l’80% della popolazione di Rosario è di origine italiana), collaborò con Ennio Morricone e Gino Paoli: è suo l’assolo di sax nella versione originale di “Sapore di sale”.
Dopo un lungo periodo di inattività, iniziato negli Anni Ottanta in seguito alla morte della moglie Michelle, tornò ad esibirsi dal vivo solo alla fine degli Anni Novanta. Morì a New York il 2 aprile del 2016.
Nell’intervista che Arianna Finos realizzò per “La Repubblica” Bertolucci dichiarò : “Usai “TANGO” nel titolo del film in omaggio alla sua arte, perché la sua musica diede vita ad un’esplosione di sensualità. Per me Gato Barbieri aveva la capacità di unire il jazz con la musica popolare argentina : un sax tenore bianco, con le proprietà uniche delle sonorità nere”.